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SPERA E AGISCI CON IL CREATO A SULMONA-VALVA

A proposito del messaggio del Papa per la celebrazione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato

Il tema della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato 2024, “Spera e agisci con il creato”, ci invita a riflettere sul profondo legame tra la speranza e l’azione concreta a favore del nostro pianeta. In un momento storico segnato da urgenti sfide ambientali, siamo chiamati a non perdere di vista la speranza, una virtù che ci spinge a impegnarci attivamente per proteggere la nostra casa comune. La diocesi di Sulmona-Valva, radicata in un territorio ricco di bellezze naturali, è particolarmente sensibile a questa tematica e invita tutti a partecipare alle iniziative promosse dal Circolo Laudato Si’ Sulmona-Valle Peligna per vivere questo tempo di riflessione e azione.

Un invito che risuona con particolare forza nel cuore della nostra comunità diocesana. La nostra terra, con i suoi monti, i suoi boschi e i suoi corsi d’acqua, è un dono prezioso che abbiamo il dovere di custodire. Tuttavia, siamo consapevoli delle minacce che incombevano sul nostro creato: il cambiamento climatico, l’inquinamento, la perdita di biodiversità sono solo alcune delle sfide che dobbiamo affrontare. Il tema di quest’anno ci ricorda che la speranza non è un’illusione, non è semplice ottimismo, ma una virtù che nasce dalla fede e ci spinge ad agire concretamente. La speranza ci permette di alzare lo sguardo e di vedere oltre le difficoltà del presente, ispirandoci a costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire, ma è necessario agire, ciascuno secondo le proprie possibilità e responsabilità.

La nostra diocesi, attraverso le parrocchie, le associazioni e i movimenti, si impegna a promuovere una cultura della cura del creato. Organizziamo iniziative di sensibilizzazione, promuoviamo stili di vita sostenibili e sosteniamo progetti concreti per la tutela dell’ambiente.

Invitiamo tutti, fedeli e non, a unirsi a noi in questo cammino. Possiamo fare molto, anche con piccoli gesti quotidiani: risparmiare energia, ridurre i rifiuti, scegliere prodotti a basso impatto ambientale, sostenere le realtà che si occupano di tutela ambientale.

Quali sono le sfide ambientali che la nostra diocesi di Sulmona-Valva è chiamata ad affrontare? Sicuramente il tema della gestione sostenibile delle risorse idriche, della tutela della biodiversità presente nei nostri monti e nelle nostre vallate, e della valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico sono questioni urgenti.

Come possiamo “agire con la creazione” a livello locale? Ognuno di noi, nel proprio piccolo, può fare la differenza: riducendo i consumi, scegliendo prodotti a basso impatto ambientale, sostenendo iniziative di economia circolare, sensibilizzando le comunità.

Ma soprattutto, siamo chiamati a pregare. La preghiera è il fondamento della nostra azione, perché ci aiuta a riconoscere la bellezza del creato e a comprendere la nostra responsabilità nei suoi confronti.

Invitiamo tutti a partecipare agli eventi organizzati dalla nostra diocesi per vivere insieme questo tempo di grazia. Uniti nella preghiera e nell’azione, possiamo dare un contributo significativo alla cura della nostra casa comune.

“Spera e agisci con il creato” non è solo un invito, ma un impegno che ciascuno di noi è chiamato a fare proprio. Insieme, possiamo costruire un futuro più sostenibile e giusto per tutti.

La fede cristiana: un dono e un compito

Il testo del messaggio di Papa Francesco affronta la questione cruciale della salvaguardia del creato, ponendo l’accento sulla dimensione etica e teologica di questa sfida.

Punti chiave:

  • Il potere umano e i suoi limiti: L’uomo, grazie ai progressi tecnologici, ha acquisito un potere immenso ma pericoloso. È urgente porre limiti etici, soprattutto allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, per evitare di sfruttarla a fini dominanti.
  • L’uomo come custode, non dominatore: La Bibbia affida all’uomo il compito di “coltivare” la terra, non di dominarla. Un atteggiamento di possesso e manipolazione della natura è una forma di idolatria.
  • La dimensione teologica: La salvaguardia del creato è un’esigenza non solo etica, ma anche teologica. L’uomo, creato ad immagine di Dio, è chiamato a riflettere l’amore divino per tutta la creazione.
  • Lo Spirito Santo e la trasformazione dell’uomo: Lo Spirito Santo guida l’uomo verso una vita di carità, trasformandolo da “predatore” a “coltivatore”. La fede in Cristo permette di vivere una vita santa e di partecipare alla speranza della risurrezione.
  • La speranza nella risurrezione: La salvaguardia del creato è legata alla speranza cristiana nella risurrezione dei corpi. In Cristo, l’uomo è destinato alla vita eterna e alla piena comunione con Dio e con tutta la creazione.

In sintesi, l’inizio del messaggio invita a una profonda riflessione sull’interconnessione tra l’uomo, Dio e la natura. La salvaguardia del creato non è solo una necessità ecologica, ma un imperativo morale e spirituale, radicato nella fede cristiana. Il messaggio centrale è che l’uomo, consapevole del proprio potere e dei propri limiti, è chiamato a vivere in armonia con Dio e con tutta la creazione, nella prospettiva della speranza cristiana.

Il seguito del messaggio esplora il tema della speranza cristiana e il suo legame con la creazione e la salvezza universale. Il Santo Padre parte dall’idea che la speranza cristiana non è un’illusione, ma una realtà fondata sulla fede. È un’attesa paziente, come quella di Abramo, che ci permette di affrontare le sofferenze e le avversità della vita. La speranza cristiana, infatti, non è solo individuale, ma coinvolge tutta la creazione che “geme e soffre le doglie del parto” in attesa della liberazione finale.

Il testo sottolinea l’importanza della solidarietà tra gli esseri umani e il creato. La salvezza di Cristo non riguarda solo gli individui, ma si estende a tutta la creazione. L’uomo, peccando, ha danneggiato le relazioni fondamentali: con Dio, con sè stesso, con gli altri e con la natura. La speranza cristiana ci invita a ristabilire queste relazioni, a prenderci cura del creato e a promuovere la giustizia e la pace nel mondo.

Il Santo Padre cita figure come Gioacchino da Fiore e sottolinea l’importanza di un’ecologia integrale. Questi riferimenti servono a mostrare come la speranza cristiana abbia ispirato, nel corso della storia, movimenti e persone che si sono impegnate per un mondo più giusto e fraterno.

In sintesi, viene offerta una visione della speranza cristiana come forza motrice per la trasformazione del mondo. È una speranza che ci invita a non scoraggiarci di fronte alle sofferenze, ma a lavorare per un futuro in cui regneranno la giustizia, la pace e la solidarietà tra tutti gli esseri viventi.

Il messaggio, infine, affronta la questione cruciale della salvaguardia del creato, ponendo l’accento sulla dimensione etica e teologica di questa sfida.

Punti chiave:

  • Il potere umano e i suoi limiti: l’uomo, grazie ai progressi tecnologici, ha acquisito un potere immenso ma pericoloso. È urgente porre limiti etici, soprattutto allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, per evitare di sfruttarla a fini dominanti.
  • L’uomo come custode, non dominatore: la Bibbia affida all’uomo il compito di “coltivare” la terra, non di dominarla. Un atteggiamento di possesso e manipolazione della natura è una forma di idolatria.
  • La dimensione teologica: la salvaguardia del creato è un’esigenza non solo etica, ma anche teologica. L’uomo, creato ad immagine di Dio, è chiamato a riflettere l’amore divino per tutta la creazione.
  • Lo Spirito Santo e la trasformazione dell’uomo: lo Spirito Santo guida l’uomo verso una vita di carità, trasformandolo da “predatore” a “coltivatore”. La fede in Cristo permette di vivere una vita santa e di partecipare alla speranza della risurrezione.
  • La speranza nella risurrezione: la salvaguardia del creato è legata alla speranza cristiana nella risurrezione dei corpi. In Cristo, l’uomo è destinato alla vita eterna e alla piena comunione con Dio e con tutta la creazione.

In sintesi, il messaggio invita a una profonda riflessione sull’interconnessione tra l’uomo, Dio e la natura. La salvaguardia del creato non è solo una necessità ecologica, ma un imperativo morale e spirituale, radicato nella fede cristiana.

Il messaggio centrale è che l’uomo, consapevole del proprio potere e dei propri limiti, è chiamato a vivere in armonia con Dio e con tutta la creazione, nella prospettiva della speranza cristiana.