Palena: benedizione di due tele, donate alla parrocchia
Nel tardo pomeriggio di Domenica 26 Settembre si è tenuto nella Parrocchia di Sant’Antonino Martire a Palena, un evento molto importante e sicuramente di grande prestigio per tutto il paese: l’inaugurazione e la benedizione di due tele, donate alla parrocchia stessa e dipinte da un’artista locale. Sono intervenuti in maniera attenta ed affettuosa alla cerimonia di presentazione delle opere a tutta la comunità palenese: Don Oliviero Liberatore, responsabile per i beni culturali della Curia, mentore di Flora, la nostra artista appunto e presente anche in rappresentanza del Vescovo, sua eccellenza Mons. Michele Fusco, non potendo quest’ultimo garantire la sua presenza a causa di impedimenti famigliari. Don Kanth, parroco di Palena. Il Sindaco, geom. Claudio D’Emilio. Prof.ssa Flora Chiaverini, omonima dell’artista, che è riuscita benissimo a fare le veci di un intero paese soprattutto nel ringraziare per quel bellissimo momento.
Il Prof. Michele Madonna, docente di diritto canonico ed ecclesiastico presso l’Università di Pavia e delegato dalla sign.ra Trapani Chiaverini Pina a rappresentarla, essendo proprio lei, quest’ultima , donatrice alla comunità palenese dei due capolavori, in nome di un grande amore per il suo paesino ed, insieme alla memoria del marito, Francesco Trapani, anche di una profonda religiosità. Presente anche la sovrintendenza delle Belle Arti nella persona dell’Architetto Scarci Vincenzo. Ultima, ma non certo per importanza, Flora Chiaverini, artista palenese e poliedrica nella sua manualità, che spazia appunto dal restauro, al disegno, alla pittura. Quest’ultima ha raccontato, fortemente commossa, del suo grande entusiasmo di fronte a questo difficile compito, ma anche delle notti insonni nella ricerca di dati e ispirazione, nel chiedersi cosa rappresentare su quelle grandi pareti, le forti emozioni per le prime immagini e gli abbozzi dei primi volti, la sacralità dei personaggi protagonisti, la certezza di aver avuto una grande idea per poi annullare tutto il lavoro fatto e ricominciare dall’inizio con sensazioni del tutto nuove e diverse dalle precedenti.
Grazie quindi alla generosità della Sign.ra Pina e all’abilità di Flora, oggi a Palena possiamo ammirare questi due immensi quadri, che sono prima di tutto la testimonianza della devozione di tutti i palenesi per i loro Santi, San Falco, San Nicolò da Forca Palena, Sant’Antonino Martire e la Beata Florisenda, ma anche, sotto l’approvazione del nostro Vescovo e del nostro sacerdote Don Kanth, la speranza e l’invito a tutti i fedeli di potersi recare in chiesa e trovare, oggi, una carezza in più alle proprie preghiere…e una colorata, attenta, per nulla scontata accoglienza. Proprio su questi aspetti si sono concentrati gli interventi di Don Oliviero e del Professor Michele Madonna, su quanto possa essere importante il significato dell’arte in generale e poi di quella sacra in particolare, non solo per il proprio valore materiale, quanto per il potere di trasmettere la fede e la vicinanza a Dio, per la propria capacità di avvicinare sì il Cristiano ma anche il pagano alla preghiera, invitando il “non credente desideroso di conoscere la fede cristiana, non a partecipare ad un dibattito teologico, bensì ad entrare semplicemente in una Chiesa per lasciarsi trasmettere la fede in un altro linguaggio”.
Venendo alla mie personali opinioni, se mi sono concesse, penso che si tratti di due opere molto particolari, concrete ed astratte allo stesso tempo, dipinte volutamente senza confini ben definiti nelle proprie immagini, in modo tale da coglierne i protagonisti principali ma allo stesso tempo trascinare, chiunque le guardi, al proprio interno, per raccontare contesti, sentimenti e percorsi di vita sempre nuovi e diversi, un pò come siamo tutti diversi gli uni dagli altri e per questo preziosi. Ognuno di noi può immedesimarsi nei quadri e vederci magicamente all’interno qualcosa di noi o che comunque ci appartiene, di allegro o di doloroso o perché no, di entrambe le cose … e sentirsi di conseguenza capiti, amati, profondamente accolti. Ne siamo davvero grati.
Pierorazio Yldenia