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Sant’Antonio pellegrino di Speranza a Sulmona

Con riconoscenza fra Giovanni Milani

La “Peregrinatio” delle reliquie di Sant’Antonio di Padova sono state a Sulmona, dal 15 al 21 marzo 2025, portando con sé un profondo significato spirituale per i fedeli. La Chiesa di Sant’Antonio ha accolto in questi giorni moltissimi devoti, è stato un continuo susseguirsi di persone, infatti la chiesa è sempre rimasta aperta dalle 6,00 del mattino fino alle 22,00. In questa tappa a Sulmona, le Reliquie hanno potuto visitare tantissimi luoghi; la Casa di Reclusione, insieme con il cappellano P. Lorenzo Marcucci; le case di riposo: S. Chiara, il Sagittario, Mons. Cercone, S. Lucia, Mazara e Villa Gioia.

Abbiamo potuto visitare l’Ospedale di Sulmona accompagnati dal cappellano don Vincenzo Cianfaglione. Un programma ricco di appuntamenti, di preghiere e celebrazioni. L’accoglienza sabato 15 Marzo presso il viale sant’Antonio con successiva processione fino alla chiesa, con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Sulmona Valva, S.E. Mons. Michele Fusco. Sono stati giorni di Grazia, con le Sante Messe partecipate con fervore, momenti di preghiera, veglie e adorazione, incontri con ammalati e persone in difficoltà, ragazzi delle scuole, incontri nelle aziende di confetti e laboratorio di produzione di ostie per la S.Messa. Sono stati giorni in cui abbiamo fatto esperienza di carità, stupore, umiltà, gioia, fiducia e abbandono. Abbiamo sperimentato la gioia di incontrare cristiani desiderosi di testimoniare Gesù.

Per la comunità di Sulmona l’evento delle reliquie di Sant’Antonio è stato un dono speciale, ha consentito di lasciarci raggiungere, da un invito forte di Gesù alla conversione del cuore per una fede più convinta per un desiderio tangibile di lasciarci rinnovare il cuore dalla presenza di Gesù. I giorni trascorsi a Sulmona sono sopraggiunti durante la Quaresima e hanno segnato il cammino di questo tempo. Partendo dai simboli antoniani si è soffermati sulla forza dell’essere profumo di Cristo, con la simbologia del giglio, quindi un parlare puro senza giudicare, non criticare ma vedere il positivo nell’altro. La forza della Parola, avere del tempo per meditare, scrutare, leggere la Parola di Dio, un impegno quotidiano per essere custodi di Dio. Il Bambino Gesù, come Sant’Antonio che è sempre raffigurato con Gesù Bambino in braccio, anche noi nella nostra vita, dovremmo divenire portatori di Gesù in noi. Un ulteriore motivo forte di questa tappa, è stato l’Itinerario Giubilare per la Città di Sulmona. Sei tappe in luoghi significativi: Chiesa di San Francesco di Paola, Santa Maria della Tomba, Museo Diocesano, Chiesa Santissima Trinità, Casa Zaccheo, Cattedrale San Panfilo. Nella Bolla di indizione, papa Francesco invita a essere Pellegrini di speranza, quella speranza di cui il mondo ha estremo bisogno. E solo andando verso Cristo, passando attraverso di Lui l’umanità può ritrovarla. Gesù è venuto nel mondo a portare speranza ed è il dono di questo anno giubilare 2025, da chiedere con forza. «Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé» (Bolla di indizione del Giubileo n. 1).

Il dono racchiude anche un impegno: diventare portatori di speranza. Accoglierla, portarla nel cuore, diffonderla a chi si sente smarrito. Sant’Antonio, Pellegrino sulle strade degli uomini e delle donne di ogni tempo, ancora oggi affianca i nostri passi per ridare futuro a questo mondo contrassegnato da tante guerre, violenze e fatiche. Abbiamo sperimentato in questi giorni a Sulmona tanti segni di Speranza, per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Con il passaggio delle reliquie sono stati offerti segni di speranza agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. Segni di speranza nei giovani che cercano di poter portare nella propria terra i progetti per un avvenire migliore. La settimana si è conclusa con tre parole da custodire in ognuno di noi. Stupore, Passione Amore.

Stupore: per il gran numero di persone che hanno preso attivamente e devotamente partecipato agli eventi di questi giorni, per gli ammalati incontrati, per le persone che hanno contribuito alla buona riuscita degli eventi. Stupore per tutte le realtà incontrate, carcere, ospedale, scuole, famiglie e ammalati.

Passione: veder tantissimi collaboratori e volontari, impegnati nell’accoglienza e nei vari servizi per poter svolgere al meglio e con cura tutti gli impegni. Persone che hanno dato alla comunità il loro tempo e donato a Dio la propria storia.

Amore: manifestato nei piccoli gesti perché Dio non ha bisogno di cose eclatanti. “La presenza delle reliquie non è stato solo un evento religioso, ma è stato un momento di unione comunitaria, che ha rafforzato legami”.